``Entrare in una grotta è come aprire le porte di un nuovo mondo: si tratta di un ambiente ricco di sorprese nascoste, a tratti claustrofobico e poi vasto, vuoto e pieno, totalmente disabitato e improvvisamente affollato di pipistrelli. Le grotte sono generate dall’azione della natura e tuttavia sembrano sussurrare in silenzio, sono fredde ma ci fanno sudare, sono inospitali ma irresistibili. In verità l’uomo ha appena iniziato a esplorare ciò che sta sotto la terra e ha scoperto solo una minima parte del mondo sotterraneo.``
Tour di gruppo minimo 20 massimo 25 persone.
Partenza da Napoli.
5 Giorni / 4 notti
23-27 febbraio |
2-6 marzo |
23-27 marzo |
14-18 aprile |
21-25 aprile |
4-8 maggio |
11-15 maggio |
18-22 maggio |
1-5 gIugno |
8-12 giugno |
15-19 giugno |
29 giugno – 3 luglio |
13-17 luglio |
27-31 luglio |
7-11 settembre |
14-18 settembre |
21-25 settembre |
5-9 ottobre |
12-16 ottobre |
28 ottobre – 1 novembre |
16-20 novembre |
23-27 novembre |
7-11 dicembre |
Per gruppi precostituiti, è possibile richiedere date ad hoc.
“Da quanto si dica, si narri o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!” (Johann Wolfgang von Goethe)
Il Vesuvio è il core, è l’anima, è il sunto di tutti gli splendori del golfo; è il rubino gigantesco che sta come il fermaglio in questa collana di perle composta nel cielo, forse per adornarne il seno di Venere e smarrita fra le alghe dal Genio della spensieratezza.
Il nome di questa zona era stato cambiato nel 1631 in seguito all’eruzione del Vesuvio poichè la lava era giunta fino a quel punto della costa. In questo luogo è nata la storia delle ferrovie italiane. Il 3 ottobre 1839 veniva inaugurata la prima strada ferrata d’Italia. Una sede espositiva suggestiva ospitata nel Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive, fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840, oggi completamente restaurata;
zona ardente campana, un territorio vitivinicolo unico. Un museo archeologico a cielo aperto immerso tra crateri e terreni coltivati, in un paesaggio dolce e vario, con un’attività vulcanica che dona fertilità alla terra e brio al vino, il tutto coadiuvato da un clima mite, ideale alleato della viticoltura.
Un modo per degustare i prodotti campani accompagnati a piatti semplici preparati con le verdure dell’orto e con il latte delle bufale.
Un altro mondo è possibile, è l’essenza dell’archeologia e come antropologia storica. Scoprendo l’architettura, l’arte, i riti, la cultura della Grecia antica – un mondo così distante dal nostro modo di vivere e di pensare – ci possiamo rendere conto della varietà della vita umana nella storia.
Per la sua bellezza e per la sua fecondità gli Dei si contendono il possesso della città. Lo scriveva lo storico greco Polibio. Nessuna città del mondo mediterraneo antico poteva competere per la soave bellezza e floridezza con quella partenopea.