Date libere
«Edoné fa sapere: qui si beve per 1 asse; se ne paghi 2, berrai un vino migliore; con 4, avrai vino Falerno»
Siamo all’incirca nel 212-211 a.C., le truppe cartaginesi si sono stanziate a Capua in attesa di rinforzi da Cartagine. Annibale, spazientito dalla condotta di Fabio Massimo (il Temporeggiatore) comandante delle legioni romane, sta mettendo a ferro e fuoco l’Ager Falernus. Da astuto stratega, decide di risparmiare dal saccheggio proprio un piccolo podere che Fabio Massimo possedeva nel Massico.
La città vecchia Palepolis e la città nuova Neapolis ma in origine fu Parthenope, dal greco “Vergine”, la sirena affranta che si lasciò morire tra le onde per non aver saputo ammaliare con il suo canto l’eroe Ulisse, il suo corpo arenò sull’isola di Megaride dove sorge Castel dell’Ovo; ancora oggi sussiste la definizione partenopea riferita alla città ed ai napoletani.
a sua storia si presenta come un microcosmo di storia europea fatta di diverse civiltà che hanno lasciato tracce anche nel suo eminente patrimonio artistico e monumentale.
La Reggia di Caserta e il suo parco: due gioielli di ineguagliabile splendore, sono stati inseriti nella World Heritage List dell’Unesco nel 1997. Progettata nel Settecento da Luigi Vanvitelli, su incarico di Carlo III di Borbone, la Reggia, che rappresenta il trionfo del barocco italiano, è una delle opere più importanti del famoso architetto napoletano: il suo visitatore resta incantato dalla bellezza degli interni e dalle magnificenze dell’esterno.
Sessa Aurunca e Pietravairano. Due scrigni sconosciuti al turismo di massa, ma di assoluto pregio storico e artistico. Dalle testimonianze romane intatte a quelle gotiche e longobarde, due civiltà molto importante nella storia medievale del Sud Italia e così ancora presenti soprattutto nei territori interni.